Metalli a tavola, come proteggerci

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Introduzione Gli alimenti che arrivano sulle nostre tavole sono sicuri e controllati ma bisogna sempre prestare attenzione a quello che mangiamo per diventare consumatori responsabili. I metalli in particolare rappresentano un rischio per la nostra …

Introduzione

Gli alimenti che arrivano sulle nostre tavole sono sicuri e controllati ma bisogna sempre prestare attenzione a quello che mangiamo per diventare consumatori responsabili. I metalli in particolare rappresentano un rischio per la nostra salute, alimenti insospettabili ne sono ricchissimi. Bisogna anche sfatare il mito del nichel, un minerale che non è tossico ma può causare allergie e intolleranze. I sintomi sono problemi a livello cutaneo in caso di contatto con oggetti che lo contengono, anche utensili per la cucina e, quando viene ingerito si manifestano anche orticaria, edemi e problemi digestivi. Purtroppo chi ha già avuto a che fare con questo tipo di allergia sa benissimo che è difficile conviverci perché il nichel si trova in molti alimenti. Approfondiamo insieme quali sono gli altri tipi di metalli che si accumulano nel cibo e cosa fare.

Mercurio

Il mercurio è un tipo di metallo liquido, una volta si trovava nei vecchi termometri e per molto tempo è stato utilizzato anche per fare pesticidi, farmaci e vernici trovando largo impiego, per questo è diffuso nell’acqua. Il mercurio si accumula nei pesci di grossa taglia come palombo, squalo, pesce spada e tonno, in misura inferiore nei molluschi. Più grande è il pesce, maggiori sono i livelli di mercurio che si trova, anche se sotto forma di metilmercurio. L’assunzione del metallo causa disturbi dell’udito, insonnia, sensazione di formicolio agli altri e in caso di esposizione in gravidanza il nascituro può avere problemi di crescita o cognitivi. La quantità di mercurio tollerata è di 1 mg per ogni kg di peso, quindi è meglio limitare il consumo di pesci di grossa taglia ad una, massimo due volte al mese.

Piombo

Si trova nel terreno perché la benzina è sempre stata usata come carburante, anche se è stata sostituita da quella verde non è possibile contenere i danni sulla salute. Spesso il piombo si trova anche nell’acqua potabile delle abitazioni che hanno un sistema di tubature molto vecchio. Purtroppo il piombo si accumula nell’acqua e nel terreno e va a finire anche in alcuni tipi di pesce, soprattutto quelli piccoli come sardine e acciughe, ma si trova anche nelle salsicce, nel fegato e nel lievito. Non dobbiamo allarmarci perché i processi produttivi sono controllati in tutte le fasi quindi è improbabile che sulle nostre tavole arrivino prodotti altamente contaminati da piombo.

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Per scoprire se nel nostro organismo c’è una quantità eccessiva di piombo è necessario sottoporsi all’esame del capello. I sintomi dell’accumulo sono dolori addominali, malattie delle ossa, depressione e disturbi dell’umore. Il metallo si sostituisce al calcio, non si rileva con l’esame del sangue e si accumula nelle ossa e nel sistema nervoso. Per facilitare l’eliminazione del metallo dall’organismo si possono assumere aglio che è ricco di sostanze solforate, oppure le mele che contengono pectina, e anche cereali integrali, verdure a foglia verde e broccoli, alghe e agrumi.

Arsenico

L’arsenico è molto insidioso perché si nasconde nel latte. Nessuno potrebbe sospettarlo eppure è sempre stato usato come fungicida e insetticida, ecco perché alimenti come il latte potrebbero essere contaminati. Il metallo oggi è considerato fuori legge ma è presente nell’acqua e nel terreno dove pascolano gli animali. Oltre al latte quindi le fonti di arsenico potrebbero essere prodotti caseari, riso e anche molluschi e crostacei di allevamento. L’ingestione prolungata causa perdita di peso, problemi del tratto gastrointestinale e disturbi della pelle (mani e piedi cambiano colore). Per fortuna i livelli di arsenico presenti nei cibi oggi è molto basso, non corriamo alcun pericolo, il suggerimento è di verificare sempre la zona di produzione degli alimenti e scegliere prodotti di provenienza biologica. Nelle zone vulcaniche l’acqua potabile potrebbe essere contaminata, per evitare rischi è meglio preferire l’acqua minerale in bottiglia.

Alluminio

L’alluminio è un metallo abbastanza diffuso perché utilizzato per la fabbricazione dei contenitori per alimenti, quindi la principale fonte di contaminazione sono i cibi in scatola. Il metallo è stato rinvenuto anche nei cereali e nei derivati come il pane, la pasta e i biscotti, e anche nei funghi e in tutti quegli ortaggi che crescono sotto terra. Le persone che soffrono di insufficienza renale sono quelle più esposte ai pericoli dell’alluminio perché i reni non riescono a filtrare ed eliminare le sostanze tossiche. Quando si accumula nell’organismo il metallo danneggia le ossa e l’apparato riproduttivo perché l’alluminio assume un comportamento simile a quello degli ormoni. Gli esperti sostengono che con un’alimentazione normale si possono ingerire anche 13 mg di alluminio e non correre pericoli anche se raccomandano di consumare con moderazione cibi in scatola.

Cadmio

Il cadmio è un metallo di cui si sente parlare poco, però si trova anche nelle sigarette. Inoltre è il metallo principale delle batterie e per il sistema di alimentazione degli elettrodomestici, in passato era utilizzato per produrre pesticidi. Purtroppo a causa dell’abbandono incontrollato di rifiuti è diffuso nell’ambiente, così come il mercurio si trova nei persi di grossa taglia, nelle seppie e nei calamari, oppure nei vegetali (soprattutto quelli a foglia larga) e nelle patate.

Veleni in tavola cibi che contengono metalli tossici

Sono ancora oggetto di studio gli effetti del cadmio sulla salute, sicuramente causa danni ad organi importanti come il fegato, i reni e i polmoni. I rischi aumentano in caso di fumatori perché il tabacco contiene cadmio. Per non avere problemi è importante variare la propria alimentazione e non mangiare solo alimenti di origine vegetale, i vegetariani e i vegani storceranno sicuramente il naso, ma i dati parlano chiaro, perché possono contenere il doppio del cadmio rispetto a quelli di origine animale.

Litio

Il litio ha un sapore che ricorda molto quello del sodio, ecco perché in passato veniva utilizzato per insaporire i cibi. Si trova in maniera naturale nell’ambiente ed è apprezzato come stabilizzante dell’umore. Il litio può essere introdotto attraverso alcuni alimenti come le patate e gli ortaggi, oppure le uova, la carne e persino il pesce. Una dieta variegata non rappresenta un problema per la salute. L’accumulo di litio avviene a carico della tiroide e del surrene, oppure dell’ipofisi e dei linfonodi ma solo in caso di assunzione esagerata si verificano nausea, vomito e diarrea. Non ci sono ancora studi efficaci sulle quantità di litio che possono essere pericolose, però gli studiosi hanno accertato che la dose innocua e quella tossica c’è una differenza minima. La pericolosità principale è legata alla somministrazione di farmaci per la cura della psicosi.

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