Tamarindo: pianta tropicale con molte proprietà

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In questo articolo vi parleremo del tamarindo. Per rinfrescarci dalla calura estiva, abbiamo acquistato una confezione extra di ghiaccioli scoprendo che quello marroncino non era al gusto cola, ma tamarindo. Incuriositi dal nome di questo …

In questo articolo vi parleremo del tamarindo. Per rinfrescarci dalla calura estiva, abbiamo acquistato una confezione extra di ghiaccioli scoprendo che quello marroncino non era al gusto cola, ma tamarindo. Incuriositi dal nome di questo frutto, siamo andati alla ricerca di informazioni.

Il tamarindo è il frutto della pianta omonima che appartiene alla stessa famiglia dei legumi. Le sue origini sono africane (del Madagascar per essere precisi), ma è abbastanza diffusa anche in Asia e nel Sud America. La pianta può superare anche i 30 metri di altezza e i rami sono folti e pendenti. Durante la fioritura si ricopre di grappoli di fiori rossi e arancio, mentre i frutti sono baccelli di colore marrone e dalla forma leggermente incurvata in cui vi sono tra i 4 e 12 semi. La maturazione avviene tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate.

La polpa del tamarindo viene utilizzata per preparare soprattutto sciroppi, ma all’estero è uno degli alimenti principali per zuppe, minestre, e tutti i piatti a base di riso. Inoltre è uno degli ingredienti della famosissima salsa Worcestershire. Questo frutto dal nome tanto strano quanto simpatico ha ottimi valori nutrizionali ed è utile per proteggere il sistema digestivo e risolvere problemi di stitichezza.

I baccelli di tamarindo si trovano molto facilmente in commercio, accanto agli altri frutti di origine tropicale. Per estrarre i semi si deve spezzare la scorza con le mani e ripulire i semi dalla polpa verde appiccicosa. Quest’operazione è molto difficile perché lo strato di polpa non è abbondante e bisogna avere una buona manualità, per rendere più agevole il lavoro si possono anche bollire i baccelli per qualche minuto. Spesso molti rinunciano a mangiare il tamarindo fresco e preferiscono i prodotti derivati come gelatina, salsa, crema o marmellata. Il tamarindo si consuma quando la sua polpa raggiunge una colorazione scura che indica l’avvenuta maturazione, il sapore è molto dolce e muschiato.

Tamarindo: proprietà

Esploriamo insieme le proprietà di questo straordinario frutto, a partire dalla polpa che è composta soprattutto da zuccheri semplici, acqua e per la restante parte da fibre, proteine e grassi. Scendendo ancora di più nel dettaglio, scopriamo che il tamarindo contiene anche potassio, fosforo, magnesio, sodio e calcio. Per quanto riguarda le vitamine invece, prendete nota perché sono davvero tante: A, B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, K, e J. Talvolta il tamarindo può avere un gusto acidulo e questo perché contiene una piccola percentuale di acido tartarico.

Come abbiamo specificato all’inizio, il tamarindo è utile per chi ha problemi digestivi e funge da regolatore naturale dell’intestino. É noto anche per le sue proprietà antibatteriche e antinfettive le foglie vengono usate per decotti contro la malaria.

I valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto sono i seguenti:
• Calorie 239 kcal
• Carboidrati 62,5 gr.
• Proteine 2,80 gr.
• Grassi 0,60 gr.
• Colesterolo 0
• Fibre 5,1 gr.

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