Dovete sapere che un frollino marrone per noi italiani è genuino, mentre per gli americani ha un aspetto poco gustoso. Questo è solo un esempio per farvi capire che la percezione positiva del cibo dipende dal suo colore. Come l’abbiamo scoperto? Facendo una passeggiata tra i padiglioni di Expo 2015. Ogni paese ha le sue preferenze e continuando con gli esempi possiamo dirvi che lo yogurt alla fragola da noi è rosa chiaro, in America invece è rosso; la carbonara per gli spagnoli è di colore giallo intenso e lo stesso piatto è giudicato disgustoso dagli inglesi proprio a causa della “tinta”. I colori tenui a noi ricordano la cucina artigianale, quella delle nonne per intenderci, in Inghilterra preferiscono colori brillanti, in Oriente le tinte dei piatti si avvicinano alla terra.
Per noi che amiamo il cibo, Expo 2015 è stato un viaggio incredibile tra i sapori e i colori, e abbiamo deciso di condividerlo con voi lettori di Cucinarefacile.
Iniziamo subito con il colore “rosso” a cui si attribuisce un valore energizzante e tonificante, basti pensare al colore di bevande come vino e liquori. Gli americani e i francesi sono allettati dai cibi lucidi come il peperoncino e il ketchup, mentre quello della carne è in un certo senso “respingente”. Il colore “arancione” invece è quello dei fast food, pur essendo meno viscerale del rosso viene associato alla solarità, al gusto, ai frutti maturi, quindi i cibi sono freschi e saporiti alla vista. Lo confermano molte ricerche e, senza scomodare gli scienziati, potete verificare voi stessi quando avvertite l’acquolina in bocca.
Proseguendo con i colori del cibo di Expo 2015, ecco i due opposti per eccellenza: il “bianco” e il “nero”. Gli alimenti bianchi sono un simbolo di purezza, ed evocano salute e freschezza. Non a caso se una persona sta poco bene “mangia in bianco”. In Oriente però il “bianco” è il colore del lutto e del rispetto, quindi non lo vedrete mai a tavola se non nel riso! Il “nero” invece rappresenta un caso di evoluzione dei colori perché da ammuffito o bruciato, adesso è diventato pregiato. Il dark è associato al cioccolato, al nero di seppia e al sale hawaiano, cibi molto trendy. Anche se in Oriente il nero ricorda i cibi tradizionali.
Infine ci sono il rosa e il blu-viola. Vi confessiamo che non erano due colori prevalenti ad Expo 2015, forse perché non abbiamo avuto il tempo di ultimare il nostro viaggio, però possiamo fornirvi alcuni dati. Il rosa non ha mai fatto parte dell’universo alimentare. Poi pian piano si è insediato nelle cucine chic e di lusso, non a caso gli alimenti più pregiati sono il salmone, le aragoste, il vino rosé. In America e in Giappone però il rosa è il colore dei dolci e delle caramelle. Per quanto riguarda il blu-viola, i cibi di questa tonalità erano poco apprezzati, ma da quando sono stati scoperti i poteri antiossidanti di frutti di bosco o melanzane, è cambiato tutto. Pensate che è in corso una vera e propria rivoluzione che mette d’accordo tutti i paesi. E voi siete stati ad Expo 2015? Avete notato quanti colori diversi di cibo ci sono nel mondo?