Ogni settimana viene scoperta un truffa alimentare, l’ultima riguarda l’olio extravergine di oliva. Come riporta il sito International Business Italia 7 marchi italiani hanno messo in vendita olio di oliva vergine, spacciandolo per extravergine, dunque venduto allo stesso prezzo. Tutto è partito con la segnalazione da parte di una rivista di settore e la Procura di Torino ha deciso di avviare un’inchiesta nella quale sono stati analizzati gli oli extravergine venduti sugli scaffali dei supermercati. Le aziende accusate di truffa sono: Carapelli, Bertolli, Sasso, Coricelli, Santa Sabina, Prima Donna (Lidl) e Antica Badia (Eurospin). Alcune di queste aziende non appartengono più ad italiani perché da diversi anni sono stati venduti a stranieri.
Olio extravergine di oliva: le aziende accusate di truffa
Cerchiamo di conoscere meglio le aziende finite sotto inchiesta, la prima è la Carapelli Firenze S.p.A. con sede a Firenze, nata nel 1893 e acquisita nel 2006 da parte del gruppo spagnolo “Sos Corporacion Alimentaria S.A.” che oggi è “Deoleo S.A.”. Appartengono alla “Deoleo S.A.” anche il marchio Bertolli, società nata a Lucca nel 1965 è stata acquisita nel 1993, e il marchio Sasso rilevato invece nel 2005.
Truffa olio extravergine di oliva: i consigli della Coldiretti
Uno dei primi consigli degli esperti è di controllare sempre l’etichetta dove è indicata la provenienza delle olive, inoltre se è riportata la denominazione DOP significa che l’olio è stato ottenuto con olive 100% italiane. Un altro dettaglio da non sottovalutare è il prezzo, un olio extravergine di oliva italiano non scende mai sotto i 7 euro, ed è compreso tra 10 e 15 euro. Le indagini della procura di Torino si stanno indirizzando proprio verso la provenienza delle olive, il basso costo infatti può essere dovuto al fatto che non siano coltivate in Italia, o alle tasse di produzione inferiori nei paesi in cui hanno sede le aziende.
I consumatori devono essere molto attenti all’anno di produzione, il 2014 in Italia è stato drammatico e la produzione di olio è scesa a 300mila tonnellate, rispetto alla media annua di 500mila. Dunque le importazioni hanno subito un netto rialzo e se pensate che l’Italia nella lista dei produttori di olio extravergine di oliva a livello europeo, segue la Spagna, è facile immaginare la reale provenienza. Tuttavia occorre ricordare che l’Italia importa olio da Grecia, Marocco e Tunisia e l’annata 2014 potrebbe essere a rischio “mescolamento”.
Tipologie di olio d’oliva
L’olio extravergine di oliva è un prodotto rappresentativo del made in Italy. In Puglia, una delle regioni ai vertici della produzione, viene chiamato “Oro”. In base alla produzione e alla qualità è possibile stabilire tre tipi di olio: extravergine di oliva che ha un’acidità inferiore allo 0,8%, l’olio vergine di oliva e l’olio d’oliva che si ottengono da olio vergine o extravergine mescolato ad olio sottoposto a processi di raffinazione chimica.
Questa è solo una prima classificazione, nei negozi specializzati infatti si trova l’olio di oliva biologico. I prodotti provenienti da coltivazioni biologiche non sono trattati con pesticidi che compromettono la qualità e la genuinità degli stessi. Per ottenere questo tipo di certificazione però si seguono dei rigidi protocolli che non tutte le aziende sono disposte a seguire per via dei costi eccessivi. Un altro discorso a parte merita l’olio di oliva spremuto a freddo, la qualità è nettamente superiore a quello biologico perché la pasta delle olive viene lavorata ad una temperatura che non supera i 27°C quindi mantiene le caratteristiche organolettiche. Questi due tipi di olio devono essere conservati in bottiglie di vetro scure per non essere alterato e lontano da fonti di luce e di calore.
Regolamento comunitario per la commercializzazione degli oli “deodorati”
Dal 1° aprile 2011 è in vigore il regolamento UE per la commercializzazione di quelli che sono chiamati oli “deodorati”; è stato emanato per proteggere l’autenticità dell’olio extravergine di oliva e distinguerlo dall’olio ottenuto con processi diversi che potremmo definire “taroccato”. Gli oli “deodorati” contengono alcune sostanze che eliminano il “cattivo” odore, dunque vengono sottoposti a processi chimici che aumentano il quantitativo di trigliceridi e tutti sappiamo come il vero olio extravergine ne sia privo.
Le proprietà anti-tumorali dell’olio extravergine di oliva
Ed ora è arrivato il momento di parlare dei numerosi benefici che apporta al nostro organismo il consumo di olio extravergine di oliva. Innanzitutto è un prezioso alleato per la lotta contro i tumori, secondo gli esperti infatti bastano 4 cucchiai di olio extravergine di oliva al giorno (a crudo). Lo studio è stato condotto presso il dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Pisa, nei laboratori è stato analizzato l’olio extravergine di oliva Toscano Igp ricco di polifenoli DPE che oltre ad avere proprietà antiossidanti sono antinfiammatori e antimicrobici. I DPE sono in grado di bloccare la diffusione del cancro al colon perché interferiscono con l’angiogenesi, ovvero la formazione di vasi sanguigni attraverso cui si alimenta il tumore.
Una ricerca pubblicata sulla rivista media Jama Internal Medicine, ha interessato 4300 donne divise in due gruppi, il primo ha seguito la dieta mediterranea a base di olio extravergine di oliva, il secondo ha aggiunto noci. Del campione totale solo 35 donne si sono ammalate e di queste la maggior parte ha seguito la dieta mediterranea senza olio extravergine di oliva. Secondo il medico a capo del progetto di ricerca i dati sarebbero stati più significativi se nel gruppo ci fossero state donne che seguono modelli alimentari di tipo non mediterraneo, ma lo studio prosegue.
Ma non finisce qui perché 4 cucchiai di olio extravergine di oliva possono tenere sotto controllo il diabete di tipo 2 e proteggere il fegato. Lo studio che ha certificato questi effetti è italiano e hanno partecipato 45 soggetti affetti da diabete di tipo 2. I volontari hanno seguito per 2 mesi una dieta particolarmente ricca di acidi grassi monoinsaturi scoprendo che grazie a questo regime alimentare hanno ridotto l’accumulo di grasso nel proprio corpo per una percentuale compresa tra il 25-30%.
Usi alternativi dell’olio extravergine di oliva
Infine ecco a voi due usi alternativi dell’olio extravergine di oliva che sicuramente non conoscevate. Il primo è lo struccante per occhi, basta tamponare le palpebre con un batuffolo di cotone imbevuto di olio per eliminare tutte le tracce di matita e eyeliner, il secondo invece è un rimedio della nonna che prevede di usare qualche goccia di olio caldo per curare il mal d’orecchio e lenire il dolore.