In Italia moltissime persone soffrono di colite, o di una malattia infiammatoria intestinale (IBD), si tratta di una patologia non grave ma comunque sia molto fastidiosa, tanto da pregiudicare la qualità della vita di chi ne è affetto. Di solito la colite è un disturbo che compare con una certa intermittenza, e nella fasi più acute è caratterizzata soprattutto da diarrea alternata a stitichezza, ma anche meteorismo, dolori addominali che possono essere molto forti.
La colite è solitamente causata da un’infiammazione del colon, ossia della porzione finale dell’intestino, che può essere provocata da prolungate cure antibiotiche, ma anche infezioni intestinali, intolleranze alimentari e stress.
A causare la colite può essere come sempre anche l’alimentazione e proprio un recente studio ci può aiutare a capire quali sono gli alimenti che possono causare la colite.
La colite e i grassi del latte
Un team di ricercatori dell’Università di Chicago (USA), ha pubblicato un importante studio sulla rivista Nature, dove sono state individuate tutte le sostanze alimentari che possono provocare la colite o qualche malattia infiammatoria intestinale nelle persone che ne sono predisposte. A causare maggiormente la colite sarebbero i grassi saturi, elementi che si trovano in tantissime preparazioni alimentari, soprattutto in quelle di tipo industriale, in particolare quelli del latte vaccino.
Questa tipologia di grassi si trova nei dolci, nei gelati, nelle creme e in tutti i preparati che contengono i grassi del latte. Queste molecole, secondo i ricercatori dopo essere state ingerite non vengono metabolizzate del tutto, ma si attivano quando arrivano nella mucosa intestinale alterando in questo modo il naturale equilibrio micro batterico della flora e causando il processo infiammatorio.
Lo studio che è stato svolto negli Stati Uniti e coordinato dal prof. Eugene B. Chang, è dunque giunto alla conclusione che i grassi saturi, soprattutto quelli del latte sono la causa della grande diffusione della colite nei paesi occidentalizzati. “Questo è il primo meccanismo plausibile che mostra passo-passo come le diete occidentali contribuiscano al rapido e continuo aumento dell’incidenza della malattia infiammatoria intestinale” ha spiegato Eugene B. Chang.
“Sappiamo come alcune differenze genetiche possono aumentare il rischio per queste malattie, ma passando all’elevato rischio per lo sviluppo della malattia sembra sia richiesto un secondo evento che può essere trovato nel nostro stile di vita che cambia” ha detto “Mostra come l’andamento del consumo di diete di tipo occidentale da parte di molte società sia potenzialmente in grado di sbilanciare lo stato mutualistico tra ospite e batterio a uno stato che favorisce l’insorgenza della malattia”