Aragosta: caratteristiche, differenze con l’astice, prezzo e ricette

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Per qualcuno l’aragosta resta un alimento troppo costoso da concedersi a tavola che può essere sostituito con altri crostacei. Eppure le aragoste nascondono alcune proprietà uniche. Quali? Iniziamo col dire che ancor oggi l’aragosta (in …

Per qualcuno l’aragosta resta un alimento troppo costoso da concedersi a tavola che può essere sostituito con altri crostacei. Eppure le aragoste nascondono alcune proprietà uniche. Quali?

Iniziamo col dire che ancor oggi l’aragosta (in inglese lobster) è uno dei crostacei più ricercati, l’ideale per dare la giusta importanza a un appuntamento romantico o un incontro di lavoro.

L’aragosta è protagonista di ricette che contemplano diversi tipi di cotture e abbinamenti originali (es. aragosta alla catalana, spaghetti all’aragosta e altro ancora), complice la carne bianca delicata e profumata.

Ma l’aragosta è molto di più di un crostaceo pregiato della famiglia Palinuridae che può arrivare a 50 cm di lunghezza e 8 Kg di peso. È un alimento con effetti positivi sulla salute.

Qual è la differenza tra astice e aragosta?

differenza tra astice e aragosta sintec

Non tutti conoscono la differenza tra aragosta e astice, creando una zona grigia che fa spazio a dubbi e incertezze anche in cucina. L’aragosta è di colore rosso? Ha le chele?

Le caratteristiche fisiche creano confusione quando si tratta di scegliere tra astice e aragosta e inserire il crostaceo nelle preparazioni. Il motivo è riscontrabile nella forma a gambero dei due decapodi e nel loro habitat (fondale roccioso). Entrambi possono arrivare a misurare 20-60 cm, ma sono due crostacei diversi.

  • Astice: L’astice è un Nephropidae che vive tra i 50 e i 150 metri di profondità nel Mare del Nord e di rado nel Mar Mediterraneo e presenta guscio di colore scuro e macchiato e zampe con chele per difendersi dai predatori. Il tipo più conosciuto è quello americano in quanto si tratta di un astice venduto a un prezzo più accessibile e facilmente reperibile, anche se carente in termini di sapore.
  • Aragosta: L’aragosta fa parte della famiglia dei Palinuridae, vive nel mar Mediterraneo e nell’Atlantico e presenta guscio violaceo (l’aragosta non è rossa!), zampe con unghioni e due antenne lunghe. In più, proprio come le lumache o i ragni, anche l’aragosta ha il sangue blu per via della emocianina che contiene rame. È un crostaceo longevo che può raggiungere dimensioni considerevoli. Secondo il Guinnes dei Primati, infatti, l’esemplare di aragosta gigante ad aggiudicarsi il riconoscimento pesava oltre i 20 kg!

Uno dei falsi miti che resistono e vanno sfatati è quello che vede l’astice soltanto come il “maschio” dell’aragosta. Quindi non rispondete astice quando qualcuno vi chiede come si chiama l’aragosta maschio.

Quindi, i due crostacei sono decapodi, ma fanno parte di famiglie diverse e quindi presentano caratteristiche differenti. Le riassimiamo di seguito:

  • Colore

Il colore è il primo elemento da tenere sott’occhio per capire se si sta acquistando un astice o un’aragosta. Che differenza c’è tra astice e aragosta?

Se l’aragosta ha un colore aranciato che vira verso il rosso o il viola, non si può dire lo stesso per l’astice giacché il colore cambia a seconda della specie.

L’astice che vive nei mari del Nord America presenta un carapace marrone e un ventre con chiazze gialle mentre l’astice del Mediterraneo è caratterizzato da un colore bluastro.

  • Dimensioni

Entrambi i crostacei possono raggiungere dimensioni considerevoli, ma qualche piccola diversità può aiutare a distinguerli.

Da un lato l’astice può raggiungere i 30-40 cm di lunghezza mentre dall’altro lato l’aragosta può arrivare a misurare 20-40 cm.

Qualche anno fa è stata catturata un’aragosta gigante nelle acque delle Bermuda: l’esemplare pescato (e poi riportato in acqua) pesava circa 6 Kg; il che ha stupito i cultori del crostaceo. Questo risultano non è di poco conto per l’aragosta e non va confuso con la facilità con cui l’astice può superare i 10 Kg.

  • Chele

Un’altra differenza tra astice e aragosta sta nelle chele: l’aragosta non ha le chele a differenza dell’astice. Come si difende? Semplicemente cambiando il carapace più e più volte.

  • Sapore

Le carni di questi due crostacei sono bianche e squisite, ma mantengono alcuni tratti caratteristici che possono cambiare il risultato finale. Che differenza di gusto c’è tra aragosta e astice?

L’astice nasconde carni compatte, elastiche e decise nel sapore mentre l’aragosta rossa vanta carni più delicate, pregiate e dolci.

  • Prezzo

La differenza tra astice e aragosta si traduce in un prezzo differente: cosa costa di più l’astice o l’aragosta? Mediamente si parla di 30-40 euro al Kg per l’astice e 30-60 euro al Kg per l’aragosta. Questo dimostra cosa è più pregiato tra l’astice e l’aragosta: l’aragosta è più pregiata.

Cos’è l’aragosta blu?

L’aragosta blu è un esemplare rarissimo che presenta un carapace bluastro determinato da un difetto genetico: secondo gli esperti 1 esemplare su 2 milioni presenta queste caratteristiche.

Diverso è il caso dell’astice blu, molto più facili da trovare nel mondo. Per esempio le coste sudoccidentali della Sardegna ne sono piene.

Aragosta: Proprietà e benefici

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Le aragoste nascondono notevoli proprietà e benefici che, quasi sempre, vengono oscurati dalla delizia delle loro carni bianche.

  • Cuore – La percentuale elevata di acidi grassi Omega 3 riduce il livello di colesterolo, protegge il sistema cardiovascolare e ostacola l’insorgenza di malattie cardiache.
  • Diabete – Il potere antinfiammatorio degli Omega 3 riserva risvolti benefici sulla resistenza all’insulina nei soggetti diabetici.
  • Tiroide – Secondo alcuni studi la presenza di selenio aiuterebbe a migliorare la funzionalità tiroidea in caso patologie legate alla tiroide.
  • Anemia – Il crostaceo vanta una quantità elevata di rame che aiuterebbe ad assicurare la dose adeguata di globuli rossi nel sangue e a evitare problemi legati all’anemia.
  • Depressione lieve – Gli acidi Omega 3 sarebbero sufficienti per migliorare la condizione in caso di stati depressivi lievi e disturbi del comportamento.
  • Vitamina B12 – Questo crostaceo è ricco di vitamina B12 e sostiene l’organismo in moltissime funzioni importanti.

Aragosta: controindicazioni

Il consumo di aragoste non ha particolari controindicazioni, fatta eccezione per situazioni conclamate di allergia ai crostacei.

Oltre a ciò non bisogna dimenticare che l’elevata percentuale di mercurio contenuta potrebbe essere pericolosa per l’organismo. Meglio limitarne l’assunzione a massimo 4 volte al mese.

Per il resto, però, possono essere consumate sperimentando ricette classiche e idee originali.

Come cucinare l’aragosta: ricette e metodi

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Prima di tutto va pulita l’aragosta, è necessario spazzolare la corazza. Va usata acqua di rubinetto corrente per questo passaggio, quindi si pulisce con cura.

In seguito estrarre il filo nero (budellino) presente nella coda. Adesso la si può bollire e questo rappresenta il metodo classico riguardo al come cuocere l’aragosta, nonché quello più facile.

  • Se l’aragosta pesa circa 1 chilo dovrà cuocere 15 minuti circa.
  • Per ogni 200 grammi di peso che superino 1 chilo cuocere 5 minuti in più. Lo stesso vale al contrario.

È possibile anche cucinare l’aragosta sulla griglia, offre un sapore davvero ottimo ed è un piatto molto amato. Basterà prendere l’aragosta e divederla (per lungo) a metà. In seguito cucinata inizialmente dal lato del dorso del crostaceo. 5/10 minuti per lato, sono sufficienti.

Molte persone amano l’aragosta brasata, si tratta di un procedimento dove questo crostaceo deve essere suddiviso in tranci. Subito dopo va messa a bollire. Appena pronta attendere che si raffreddi. In seguito dovrà essere divisa in 2 la coda dal torace. Con l’aiuto delle forbici incidere la corazza (zona inferiore) ed estrarre la polpa dalla coda.

Tra i metodi più classici di condimento vi sono: il limone, la maionese, l’aceto, il burro fuso, il tartufo, caviale, aglio etc.

L’aragosta surgelata può essere scongelata in 2 modi, il pimo è quello di lasciarla in frigorifero possibilmente sopra un vassoio. Oppure sempre in frigorifero ma dentro l’acqua fredda e un sacchetto che sigilli l’aragosta.

NB. Può capitare di trovare le uova dentro l’aragosta una volta aperta. Non sono da buttare via, anzi si rivelano ottime per consumarle con la maionese.

Cottura a vivo nell’acqua bollente

Esistono molti modi per cucinare l’aragosta e portarla in tavola, ma la questione “cottura” ha sollevato diversi dubbi.

In molti credono che la cottura a vivo in acqua bollente sia il metodo migliore per cuocerla e mantenere le sue proprietà inalterate, forti dell’idea che gli invertebrati non avvertano dolore.

Nel 2013, però, uno studio pubblicato sul Journal of Experimental Biology ha dimostrato che i movimenti delle aragoste in acqua bollente rappresentano la manifestazione consapevole del dolore che provano.

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