Vasocottura: cos’è e come funziona

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La vasocottura è buona, sana e molto veloce. Per chi si occupa di cucina innovativa si tratta di una tecnica perfetta per risparmiare tempo, e se pensate che le vere pioniere della vasocottura sono le …

La vasocottura è buona, sana e molto veloce. Per chi si occupa di cucina innovativa si tratta di una tecnica perfetta per risparmiare tempo, e se pensate che le vere pioniere della vasocottura sono le nostre nonne, potete ben immaginare che sul fattore salute non vi sono eccezioni. Per quanto riguarda la vasocottura vi sono alcuni libri specifici come quello di Cristian Mometti, intitolato appunto “Vasocottura” edito da Club Magnar Ben Editore.

Se per caso vi capitasse tra le mani, correrete subito in un emporio ad acquistare vasetti di vetro di tutte le dimensioni. Il vetro è un alleato della nostra dieta mediterranea perché mantiene inalterati gli aromi e preserva le caratteristiche nutrizionali dei prodotti mantenendoli al riparo da batteri e sbalzi termici che potrebbero alterarli. Con la vasocottura si può cuocere di tutto e di più, dal pesce ai dolci, passando per carne e verdure. L’unica regola però è che tutto deve essere freschissimo.

Lo chef Mometti si è ispirato ad una vecchia tradizione di cottura balcanica secondo la quale il cibo veniva messo in grandi pentoloni di ghisa e lasciato nel sugo a lungo. Successivamente questi pentoloni venivano chiusi e coperti con la brace, per consentire alle pietanze di rimanere succose. Uno dei punti a favore della vasocottura è che si possono coordinare gli alimenti visto che le tossine che liberano non si disperdono nell’aria e le temperature da 64°C a 155°C consentono la cottura omogenea.

Mometti nel libro racconta che la sua passione per la vasocottura è nata per caso, una sera era a cena con amici e gli hanno servito una zuppa di pesce cotta in vasetto. Il profumo e il sapore erano così superlativi che ha deciso di mettere a punto la tecnica perfetta, per 32 ricette eccezionali. Con questa tecnica di cottura si possono ottenere dei risultati simili a quelli della cottura al cartoccio e al vapore, anche con queste metodologie le proprietà organolettiche non vengono alterate e i prodotti conservano la consistenza originale anche senza l’aggiunta di grassi. Quando il “vaso” è pronto potete servirlo direttamente, con un effetto scenografico che vi consentirà di fare un figurone!

Metodi di vasocottura più diffusi

La vasocottura si esegue in diversi modi, quelli più diffusi sono bagnomaria e microonde, ma c’è chi sfrutta il calore che la lavastoviglie produce durante il ciclo di lavaggio. Gli ingredienti da utilizzare devono essere di rapida cottura, altrimenti dovete eseguire la pre-cottura. Per esempio, per un piatto di pesce e verdure potete preparare una bisque facendo rosolare con olio e scalogno gli scarti di gamberi e altri crostacei, aggiustate di sale e di pepe, unite la salsa di pomodoro e poi filtrate tutto. Il liquido ottenuto è ottimo per accompagnare verdure e gamberetti in vasocottura.

La vasocottura a bagnomaria è quella più semplice. I vasetti devono essere ben sigillati e disposti in una pentola con acqua. Sul fondo adagiate un canovaccio pulito per evitare che durante la cottura i vasetti possano toccarlo e rompersi. Bastano 10 minuti e, siccome il vetro è trasparente, potete controllare facilmente il punto di cottura e decidere quando interromperla. I vasetti devono essere maneggiati con cura perché scottano e, per distribuire il calore, prima di servire le pietanze è consigliabile capovolgerli per qualche secondo.

La vasocottura al microonde è più complicata e ricordate che se optate per questa metodologia, dovete scegliere dei vasi con tappi in vetro o altro materiale non metallico visto che non può essere inserito in questo tipo di forno. I tempi indicati sono dai 4 ai 5 minuti, ma molto dipende dal modello. Anche nel forno tradizionale è possibile cuocere le pietanze in vaso, basta sistemare i vasetti in una pirofila con 2 cm di acqua e lasciare a 60°C-80°C per circa 20 minuti. Infine c’è la vasocottura in lavastoviglie indicata se fate lavaggi lunghi e ad alte temperature, il calore e i vapori prodotti da questo elettrodomestico sono sufficienti per cuocere gli alimenti e al tempo stesso risparmiare energia e gas.

Vasocottura: le ricette alla portata dei più pigri

La ricetta che abbiamo scelto di proporvi per farvi sperimentare la tecnica della vasocottura ha il profumo del mare, infatti vi occorrono 3 alici fresche, 1 gambero, 1 calamaro, 1 zucchina, 1 carota, ½ finocchio, succo di limone e olio extravergine di oliva (circa 2 cucchiai).

Pulite il pesce e le verdure e tagliate tutto a striscioline sottili, condite con olio extravergine di oliva, succo di limone e un pizzico di sale per dare un sapore più deciso. Sistemate le alici sul fondo del vaso, poi aggiungete i pezzetti di calamaro e di gambero e al centro mettete le verdure. Versate il liquido e chiudete il vaso. Immergete in una pentola piena d’acqua in ebollizione e fate cuocere per 8 minuti, poi tirate fuori, fate riposare e gustate ancora caldo. Al posto dei gamberi e del calamaro potete usare del pesce spada tagliato a cubetti, la sua carne non richiede cotture lunghe e si mantiene benissimo anche in vaso.

Sapete che con la vasocottura si può cuocere anche il riso? Questa ricetta è per chi non vuole mantecare e girare con il cucchiaio di legno il riso. Vi bastano 20 gr circa di riso saltato in padella con olio extravergine di oliva e vino bianco, 30 gr di acqua e 50 gr di passata di pomodoro, poi 25 gr di pomodoro a cubetti e aromi vari come basilico e origano a vostro piacere. Mescolate tutti gli ingredienti e aggiustate di sale prima di versare nel barattolo, mentre per un gusto più deciso potete abbinare il pesto al basilico preparato sul momento. La vasocottura in questo caso è molto più lunga, infatti si va dai 35 ai 40 minuti in pentola.

Dulcis in fundo, ci occupiamo della vasocottura dei dolci. In questo periodo ci sono delle arance buonissime e la ricetta che vi proponiamo è perfetta per gustarle. Con questo metodo di cottura i dolci rimangono fragranti per 3-4 giorni. Innanzitutto vi diciamo subito che i vasetti utilizzati sono quelli da 290 ml e che con le dosi indicate potete riempirne almeno 4. Aprite subito la dispensa e prendete 150 gr di zucchero, 150 gr di farina, 5 gr di lievito per dolci e ½ baccello di vaniglia, poi 100 gr di yogurt, 80 gr di burro, 2 uova e la scorza d’arancia. Amalgamate tutto insieme come al solito e distribuite il composto nei vasetti imburranti riempendoli per 2/3, mettete sulla superficie le scorzette d’arancia e lo zucchero e cuocete con vasetto aperto a 150°C per 40 minuti. Chiudete i vasetti appena li tirate fuori dal forno per trattenere la fragranza all’interno.

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