Nergi: il superfood che mette subito allegria

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Si chiama Nergi è presenta la ® accanto al nome, perché è stato registrato come prodotto unico di qualità. Ma di cosa si tratta e perché in molti parlano già di super food? Il Nergi …

Si chiama Nergi è presenta la ® accanto al nome, perché è stato registrato come prodotto unico di qualità. Ma di cosa si tratta e perché in molti parlano già di super food? Il Nergi è un kiwi, molto piccolo e molto succoso, che è già diventato una superstar sui banchi della frutta e che sta conquistando sempre più estimatori in tutto il paese. Scopriamo di cosa si tratta e quali sono le sue proprietà nutritive.

Nergi: buono il frutto, buona la buccia

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Il Nergi è un piccolo kiwi verde originario dell’Asia Orientale. La varietà che si può reperire oggi nei supermercati italiani è il frutto di un incrocio fatto in Nuova Zelanda senza impiegare OMG. In molti stanno già parlando di super food perché, secondo ricerche recenti, 100 grammi di Nergi contengono 52.5 mg di preziosa vitamina C, quindi molta di più in proporzione alle arance e al ribes. La presenza di sali minerali è abbondante, soprattutto di magnesio, calcio e fosforo. In più si tratta di un frutto ipocalorico, che contiene solo 52 calorie per 100 grammi di prodotto.

La buona notizia per chi ricerca frutta fresca e vicina è che il Nergi viene coltivato anche in Italia, nell’area del Saluzzese in provincia di Cuneo, che vanta una grande tradizione ortofrutticola. Ecco nascere un kiwi piccino ma dal contenuto prezioso, che ha alle sue spalle una storia particolare.

La sua cultura è rimasta a lungo poco conosciuta e limitata alle piante selvatiche, perché le varietà vegetali disponibili erano molto delicate e difficili da conservare e mantenere. Ma negli anni ’90 alcuni biologi provenienti dalla Nuova Zelanda hanno incrociato alcune piante con lo scopo di ottenere una varietà più ‘docile’ e che non potesse però minare la bontà dei frutti e soprattutto l’elevato contenuto di principi attivi benefici per la salute.

Ecco nascere la varietà di Nergi che oggi si può trovare negli scaffali dei supermercati e nei banchi frutta più forniti. I coltivatori che aderiscono al marchio si impegnano a coltivarle seguendo i dettami dell’agricoltura biologica, quindi acqua ed elementi nutritivi vengono apportati con intelligenza e parsimonia, per dare vita a un frutto buono, sostenibile e sicuro al 100%. Ecco perché talvolta i Nergi che si trovano in commercio possono presentare dei piccoli segni nella buccia, che sono privi di patogeni e non alterano in assoluto il gusto del frutto.

La polpa può inoltre essere leggermente rosata e anche questa caratteristica è indice di naturalezza, ovvero dell’alterazione naturale che il frutto compie in base al suolo dove cresce e alle condizioni climatiche che vive.

Perché i Nergi fanno bene alla salute?

Il Nergi è considerato un super alimento perché:

  • apporta energia immediatamente disponibile: grazie all’apporto energetico naturale, i frutti di Nergi sono considerati un ottimo spezza fame e un cibo buono da consumare dopo avere fatto sport o qualvolta si ricerchi uno spuntino sano e naturale. L’azione energetica è, infatti, immediata e il buon sapore del frutto apporta un’allegria immediata, alzando il livello di concentrazione e favorendo le performance fisiche;
  • ricco di vitamina C: il Nergi contiene molta vitamina C, più di un’arancia, del ribes e del litchi in proporzione per peso di frutta. La vitamina C è un potente antiossidante e lavora per alzare le difese immunitarie dell’organismo;
  • ricco di vitamina E: la vitamina E è amica dei tessuti, è un toccasana per la salute della pelle e delle unghie. Il Nergi ne contiene in quantità abbondanti ed ecco perché questo super frutto può essere inserito con fiducia nelle diete ricostituenti e consumato da chi desidera aumentare la bellezza dei tessuti in tutta naturalità;
  • contiene molte fibre: il Nergi è considerato un super frutto perché vanta un elevato contenuto di fibre. Le fibre naturali aiutano il transito intestinale e questo frutto è quindi ideale per chi fatica a digerire e soffre di stipsi, perché esercita una buona azione lenitiva e rasserenante del sistema digestivo.

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Come e quando consumare il Nergi

Il Nergi è un frutto buono da consumare in occasione, al mattino per arricchire la colazione, a pranzo nelle insalate di frutta e verdura e alla sera come dopo cena. Per le sue caratteristiche nutritive, il Nergi è un ottimo spuntino, uno spezza fame da consumare a casa e fuori casa perché la sua forma piccina e versatile permette di mangiarlo ovunque ci si trovi. Una caratteristica molto speciale va ricercata nella sua forma e nel colore verde brillante. Ecco che il Nergi può essere dato ai bambini per aumentare il consumo di frutta giornaliera, magari infilato negli spiedini o tagliato a pezzetti. I bambini adorano infatti i colori brillanti e il Nergi può diventare parte di una dieta sana e divertente a loro dedicata.

Il Nergi può essere consumato nella macedonia, per decorare torte e dolci al cucchiaio, anche nello yogurt per arricchirlo di gusto e di salute. Il consiglio è di consumarlo quando risulta morbido al tatto e di non sbucciarlo mai, perché la buccia è buona e contiene tante principi attivi preziosi all’organismo.

Come una fragola o un mirtillo, il Nergi può quindi essere spiluccato in ogni momento della giornata. Una volta acquistato, è ideale consumarlo entro tre giorni o conservarlo in frigo nell’apposita sezione dedicata alla frutta e alla verdura e avere l’accortezza di consumarlo entro sette giorni. La buccia, come detto, è commestibile e non va tolta, quindi la resa per peso è totale, perché non si butta via nulla!

Il Nergi può quindi essere considerato un vero e proprio super frutto, anzi un super alimento che può entrare felicemente nelle tavole degli italiani. Un tempo appannaggio solo di altri paesi del mondo, grazie alle coltivazioni sempre più ampie anche il Nergi sta diventando conosciuto apprezzato in Italia.

Il consiglio è di scegliere una varietà vicina, come quella coltivata in Italia, che assicura freschezza in quanto geograficamente vicina. Le coltivazioni vicine fanno infatti diminuire sensibilmente il tempo dedicato al trasporto e alla conservazione, con la sicurezza di poter consumare un prodotto fresco, appena colto e quindi ricchissimo di preziosi principi nutritivi.

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