Come pulire le seppie e come estrarre la sacca di inchiostro

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Le seppie sono dei molluschi con un corpo ovale allungato, che presentano la caratteristica di avere 10 tentacoli, di cui 8 di pari lunghezza e 2 con le ventose solo alle estremità, dei quali si …

Le seppie sono dei molluschi con un corpo ovale allungato, che presentano la caratteristica di avere 10 tentacoli, di cui 8 di pari lunghezza e 2 con le ventose solo alle estremità, dei quali si servono per catturare le prede. In caso di pericolo si difendono rilasciando una sostanza simile all’inchiostro, posta in una sacca, conosciuto come “nero di seppia”, utile a confondere il nemico per darsi alla fuga. In mezzo ai tentacoli, è nascosto il “becco”, di materiale osseo, chiamato così proprio per via della somiglianza col becco di un uccello. All’interno del corpo, infine, troviamo la conchiglia, di colore bianco, più propriamente conosciuta col nome di “osso di seppia”.

L’utilizzo delle seppie in cucina è vario, ma quello senz’altro più conosciuto e richiesto è il “risotto al nero di seppia”, che prelude la salvaguardia della sacca d’inchiostro posta al di sotto della conchiglia. Vediamo dunque, attraverso le foto passo passo come pulire e spellare le seppie e come ricavarne l’inchiostro.

Per prima cosa, laviamo sommariamente la seppia sotto l’acqua corrente, sì da togliere il nero più “grosso” ed esterno

A proposito di “nero” vi consigliamo di effettuare tale operazione di pulizia della seppia con l’utilizzo di un paio di guanti in lattice da cucina, poiché l’inchiostro è difficile poi da tirar via, soprattutto dall’interno delle unghie.

Premiamo leggermente verso l’apice della seppia in modo da farne fuoriuscire l’osso

Immediatamente sotto, sono poste le interiora del mollusco…basterà svuotarne l’interno per ripulirla

e in fondo…ecco la sacca contenente il nero. Basterà prelevarla delicatamente prestando attenzione a che non si rompa. La teniamo da parte fino al momento dell’utilizzo, tenendo conto di una breve “vita”

Procediamo, poi, a spellare la seppia, di modo che rassomigli, per intenderci, al mollusco “bianco” che siamo abituati ad acquistare già pronto in commercio. Afferriamo il “sottopelle” all’apice del corpo e solleviamo uniformemente tutta la pelle

 L’operazione successiva sarà quella di staccare, con uno strappo deciso i tentacoli dal resto del corpo

Per eliminare gli occhi ci serviremo, invece, di un paio di forbici, preferibilmente appuntite

Non dimentichiamo, poi, di eliminare il becco, posto in mezzo ai tentacoli

Ecco fatto…una bella lavata finale e…pronte le seppie per essere preparate secondo la ricetta che più ci aggrada!

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