Differenza tra ciliegie e amarene: come riconoscerle e come usarle in cucina

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La buona riuscita di un piatto passa anche e soprattutto dalla conoscenza dei vari ingredienti: oggi scopriamo qual è la differenza tra ciliegie e amarene e come usarle al meglio! L’arrivo della bella stagione porta …

La buona riuscita di un piatto passa anche e soprattutto dalla conoscenza dei vari ingredienti: oggi scopriamo qual è la differenza tra ciliegie e amarene e come usarle al meglio!

differenza tra ciliegie e amarene

L’arrivo della bella stagione porta con sé anche una varietà di frutta golosissima, tra le quali spiccano le ciliegie.

Piccole, tondeggianti e rosse: le ciliegie sono frutti prelibati che possono essere consumati in mille modi diversi, ad esempio semplici frutti, ciliegie sotto spirito, ciliegie sciroppate, marmellata di ciliegie e dolci (es. crostata con marmellata di ciliegie).

Purtroppo, complice l’aspetto somigliante e l’utilizzo simile in cucina, le ciliegie vengono spesso confuse con le amarene e viceversa.

Qual è la differenza tra ciliegie e amarene?

differenza ciliegie e amarene

Iniziamo col dire che ciliegie e amarene non sono nomi diversi per indicare lo stesso frutto, anzi si tratta di frutti molto diversi tra loro.

Entrambi sono piccoli, tondeggianti, deliziosi e ricchi di composti antiossidanti, eppure nascondono alcuni tratti caratterizzanti.

Qual è la differenza tra ciliegia e amarena? Come riconoscere le amarene? È possibile distinguere la ciliegia e l’amarena attraverso le dimensioni, la consistenza della polpa e il sapore.

La ciliegia nasce dal ciliegio dolce (Prunus avium) e si presenta come grande e tondeggiante con una buccia di un colore rosso intenso. La sua polpa è morbida e succosa mentre il suo sapore è dolce.

Che frutto è l’amarena? L’amarena è il frutto del ciliegio aspro (Prunus carasus) ed è un frutto più piccolo caratterizzato da una buccia di un rosso meno marcato. Ha una polpa più soda e vanta un sapore più aspro e tendente all’amarognolo. Il perché si chiama amarena è dovuto essenzialmente a questo.

La sostanziale differenza del sapore è data anche dalla presenza di acido ossalico nell’amarena, vale a dire un composto che si trova in altri alimenti come gli spinaci. È questo a renderla aspra e tendente all’amarognolo.

A proposito delle amarene, vale la pena ricordare che l’amarena è soltanto la varietà più conosciuta dell’albero dell’amarena Prunus carasus: le marasche (usate per il maraschino) e le visciole (usate per la confettura e la ricetta della crostata di visciole romana) sono alcuni dei frutti più diffusi di altre varietà di ciliegio aspro. Ovviamente anche in questi casi c’è differenza tra ciliegie e visciole o marasche.

In realtà, seppur meno diffuse, anche il Prunus avium abbraccia altre varietà: la mora di Cazzano e la varietà Durone di Vignola, tanto per fare qualche esempio. Esiste anche una differenza tra ciliegie e duroni e le altre varietà in termini di consistenza della polpa e colore.

Come si usano le ciliegie e le amarene in cucina

amarena e ciliegia

Le differenze tra ciliegie e amarene vengono sfruttate al meglio prevalentemente in pasticceria (ma anche in ambito vinicolo).

Per esempio, le ciliegie sono perfette per le preparazioni torte, crostate, focacce dolci, semifreddi, confetture, topping e puree di frutta. È possibile anche candire le ciliegie.

Al contrario, complice il sapore aspro, le amarene vengono usate per realizzare dolci (es. crostata di crema e amarena e le zeppole di San Giuseppe), granite, gelati affogati, sciroppi, liquori e vini dalle note fruttate.

A parte la differenza tra amarene e ciliegie, entrambe  possono essere usate con creatività per preparare salse agrodolci da usare per arricchire primi e secondi piatti a base di carne. Qualche esempio? Il riso Venere con ciliegie, rucola e formaggio, la pasta con ricotta o burrata e ciliegie e il filetto di maiale alle amarene con purè di patate.

Primi, secondi, macedonie di frutta o dolci: nonostante le differenze tra la ciliegia e l’amarena, questi frutti assecondano la voglia di sperimentare in cucina, regalando prove sempre diverse e tutte sfiziose.

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